Tra gli esordi letterari più attesi del 2025 c’è senza dubbio La grande sete di Erica Cassano, in libreria dal 4 marzo per Garzanti.
Nata nel 1998 a Maratea, in provincia di Potenza, Erica Cassano ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la magistrale in Filologia Moderna presso l'Università Federico II di Napoli. Ha vissuto alcuni mesi a Parigi prima di trasferirsi a Torino, dove ha frequentato un master in Scrittura e narrazione presso la Scuola Holden. E proprio grazie all’esperienza torinese alla Holden l’autrice è entrata in contatto con la casa editrice Garzanti, che ha deciso di puntare sul suo romanzo d’esordio La grande sete.
La grande sete ci trasporta nella Napoli del 1943, un periodo di ribellione e dolore che segna il destino della città. Attraverso la voce della protagonista, Anna, il romanzo racconta la guerra non solo come scontro tra eserciti, ma come un’esperienza profondamente umana, fatta di privazioni, coraggio e desiderio di riscatto.
La grande sete è infatti ambientato durante le celebri “Quattro Giornate di Napoli” che portarono alla liberazione della città partenopea dai nazifascisti nel settembre del 1943. In quei giorni travagliati Napoli è una città che ha sete, dove l’acqua manca ovunque tranne che nella casa in cui Anna vive con la sua famiglia: la Casa del Miracolo, davanti alla quale si snoda una fila di donne che chiede quanto basta per dissetarsi.
La sete che dà il titolo al romanzo è anche la sete di Anna, che a differenza della sete fisica è una sete insaziabile: Anna desidera studiare lettere all’università, leggere, vivere in un mondo senza guerre, ma nella Napoli del 1943 non c’è tempo per i sogni. In questo scenario di distruzione, per Anna la sete diventa metafora di una mancanza più profonda: sete di libertà, di amore, di una vita che vada oltre la sopravvivenza quotidiana.
La grande sete è un libro che non si dimentica facilmente. Erica Cassano intreccia con maestria la grande Storia con la dimensione più intima e umana dei sentimenti, restituendo al lettore un racconto vibrante e toccante. Attraverso una narrazione che alterna momenti di tensione a istanti di lirica bellezza, La grande sete riesce a toccare corde profonde, trascinando il lettore in una storia che parla non solo di guerra, ma anche di resistenza interiore. Il romanzo ideale per chi ama la narrativa storica, i racconti di formazione e le grandi storie al femminile.